Ruta de los Pueblos Blancos: guida definitiva all’Andalusia

La Ruta de los Pueblos Blancos è un percorso lento e rurale per scoprire gli angoli dell’Andalusia battuti e non dalle masse. Scoprite la nostra versione estesa del tour.

L’originale Ruta de los Pueblos Blancos è un tour a 20 tappe che inserpa tra la Sierra de Grazalema, Sierra Bermeja e la Sierra de las Nieve in Andalusia. Percorre antichi villaggi fatti da case completamente bianche, che spiccano tra il paesaggio secco e fittamente coltivato della’Andalusia.

Il percorso è fattibile in auto e ci introduce ai villaggi tipici della Spagna del sud, noti come “pueblos blancos” per le caratteristiche casette dalle pareti bianche. Questi paesi hanno tutti in comune alcune cose: sono di origine araba, fondati su colline che in passato avevano una funzione difensiva e le vie del centro storico sono strette e ripide, fiancheggiate da case rigorosamente bianche e adornate di fiori.

Si tratta di un itinerario lento e rurale, un sobbalzo temporale all’indietro tra le zone meno turistiche dell’Andalusia (a parte Ronda e Setenil de la Bodegas) e vi resterà indelebilmente impresso nel cuore.

Ciò che vi proponiano nella mappa qui sotto però è un’altra tratta: potremmo definirlo un upgrade del classico tour. Durante il nostro viaggio nell’Aprile 2022, abbiamo incluso altri villaggi sparsi per tutto il sud dell’Andalusia. Oltre Granada, oltre le Alpujarras, abbiamo girato intorno alla Sierra Nevada e compiendo una sorta di rettangolo, includendo Córdoba , siamo tornati alla partenza, Siviglia. In partenza!

Ruta de los 19 pueblos blancos originales

Spostandosi in direzione sud da Seville, superato Espera, il primo pueblo blanco geograficamente parlando, si arriva ad Arcos de la Frontera. Un importante centro per il turismo dell’entroterra e l’industria regionale. Prima di entrare in città, proseguite poco più avanti fino al Mirador de la Fuente, da qui capirete la pianta assurda della città. Arroccata su un lungo dito di roccia lasciato dal fiume Guadalete; la città, d’apprima a strapiombo lungo una parete, scende seguendo la ripida lingua di roccia e si ferma sulle sponde del fiume. Poco lontano ad est, nel villaggio di Bornos, il castillo di origine araba merita una visita.

I segreti più succosi della zona sono custoditi dalle piovose pendici della Sierra de Grazalema. Un paradiso per chi non si lascia spaventare da qualche ora di escursione in un paesaggio carsico mediterraneo, arricchito da un sistema di grotte sotterranee e adornato da campi coltivati minuziosamente. Nel centro della Sierra, il paesino di Grazalema è una destinazione turistica in sintonia con il suo bellissimo ambiente naturale. Per lз amntз dell’artigianato, scoprite ad Ulbrique la laborazione della pelle, se vi interessa la storia, invece, date un’occhiata ai ritrovamenti di Iptuci.

Una volta lasciato Grazalema, dirigetevi verso Zahara de las Sierra passando per la tortuosa strada che vi porterà a Puerto de Las Palomas. Il passo, a 1180 m di altitudine, è affiancato dal Monte Coros, casa di falchi e aquile mediterranee e raggiungibile con un sentiero in appena 20 minuti.

Zahara de la Sierra, con appena 2.000 abitanti, è probabilmente il villaggio più bello della zona: disteso sotto la roccia su cui è eretto il suo spettacolare castello. I luoghi per fare hiking qui intorno sono molti, a partire dal Sendero La Garganta Verde, un sistema di strette gole, pozze e grotte. Se siete da queste parti durante una giornata calda estiva, cercate l’Arroyo Bocaleones e rinfrescatevi nelle sue acque o risalitelo e cercate Cueva de La Ermita. Se invece siete in mood più social andate a la Playa de Zahara de la Sierra, lungo il bacino idrico.

Insieme a Zahara de la Sierra, i paesi di Overa, Ronda e Setenil de las Bodegas stanno contribuendo a rendere l’Andalusia e in particolare la Ruta de los Pueblos Blancos un percorso turistico di fama internazionale. Per conoscerli meglio vi lascio gli articoli dedicati qui sotto.

Da qui in poi la strada scende lungo i ripidi versanti de la Sierra Bermeja, attraversa Gaucin e Casares, arriva quasi al mare e svolta verso i borghi murati di Jimena e Castellar de la Frontera. Noi, però, non ci siamo avventuratз così a sud, ma verso ovest da Setenil de las Bodegas, espandendo la rotta e scoprendo nuovi pueblos blancos. Continuamo!

Concludere un cerchio

Un primo stop forzato va fatto sull’Embalse de Guadalhorce, meglio conosciuto per ospitare il Caminito del Rey. Una zona di percorsi, di cui sicuramente già avrete sentito parlare. Si tratta di tracciati particolari a stropiombo tra ponti pericolanti e canyon riempiti dalle azzurrissime acque del Embalse de Guadalhorce.

Perfect Tips: ricordatevi di prenotare i biglietti per il Caminito del Rey con mesi di anticipo, il percorso è estremamente gettonato. Qui potete comprare i biglietti.

Ci dirigiamo verso est, ad Antequera, il cuore dell’Andalusia, chiamata così perchè si trova geograficamente al centro tra Granada, Sevilla, Córdoba e Màlaga. Antequera ha una storia antica ed è ricchissima di cose da vedere: i Dolmen de Menga e il Dolmen de Viera (i resti più estesi d’Europa), le Terme Romane de Santa Maria e l’Alcazaba sono da non perdere.

La prossima tappa è il villaggio di Archidona, da noi considerato quasi la sorella minore di Antequera. Allungata ad imbuto tra due colline, Archidona è conosciuta per il suo castello e per la sua Via Ferrata. Poco più avanti invece, Loja è apprezzata per il suo bizzarro profilo: il centro città è arricchito dai cucuzzoli montuosi sulla quale posano l’antica chiesa e l’Alcazaba.

Usciamo un po’ fuori rotta per raggiungere Montefrio, meraviglioso borgo sormontato da una roccia frastagliata dal vento e famoso per il suo olio. Poi presso Priego de Córdoba, dove troverete il Balcón del Adarve con una spiazzante vista sul parco naturale de las Sierras Subbéticas.

Un’altra bella deviazione potrebbe portarvi ad Alhama de Granada. Il borgo termale (già, notata l’assonanza Alhama-Hammam?) si affaccia su un ripido canyon, nel quale le case circostanti sembrano precipitare da un momento all’altro.

Una volta arrivati qui non potete dirigervi che a Granada. La città ai piedi della Sierra Nevada sarà ottimo rifugio per una pausa meritata. Lasciate Granada, soltanto dopo aver letto tutti i miei consigli su cosa fare nella città ai piedi della Sierra Nevada. Ora non rimane che scegliere: tornare indietro, il mare o l’insidiosa strada per le Alpujarras? Ovviamente la nostra scelta è caduta su…

La Alpujarra

Le Alpujarras: una regione storica e geografica situata sul versante meridionale della Sierra Nevada. Armatevi di calma interiore e non badate al tempo che scorre mentre l’asfalto si fà strada burrone dopo burrone, ognuno più profondo del precedente, fino ad arrivare a Capileira e poi a Trevélez a quasi 1.500 metri di altitudine. Amerete questa zona soprattutto in estate, quando sarete in fuga dal gran caldo, si tratta dei Pueblos Blancos più remoti dell’Andalusia.
Delle Alpujarras ve ne abbiamo parlato approfonditamente qui.

La Valle di Guadix

Dal villaggio di Bayàrcal, nelle Alpujarras, parte l’unica strada che taglia la Sierra Nevada in due ed arriva a La Calahorra offrendo scorci panoramici di tutto rispetto. Il villaggio è dominato dal Castillo, uno dei primi esempi di architettura rinascimentale in Spagna. Decisamente più importante la città di Guadix, conosciuta in lungo e in largo per il suo “Barrio Troglodyte” dove circa 10.000 persone vivono la loro vita in storiche case sotterranee dai tetti bianchi. Di cosa fare a Guadix ve ne abbiamo parlato qui. Da segnalare l’Eremo Nuovo, dove si trovano la grotta di Padre Poveda e la grotta-museo d’arte e tradizioni raffiguranti l’artigianato e le industrie locali.

A nord il villaggio di Gorafe è stato ingoiato da una gola nel Deserto di los Coloraos. Il deserto deve il suo nome ai minerali colorati contenuti nelle increspature, nelle onde, nelle sculture di terra intagliate da acqua e vento. Della nostra esperienza al magnifico Deserto di los Coloraos ve ne abbiamo parlato qui!

Nelle provincie di Jaén e Córdoba

Nel lato nord della Sierra Màgina rispetto a Gaudix, si trova la provincia di Jaén. Highlights della zona sono senz’altro i villaggi di Ubeda e Baeza, entrambi patrimonio UNESCO. Questi borghi sono null’altro che magnifici: mantengono le caratteristiche tipiche de los pueblos blanco ma ci aggiungono un tocco rinascimentale. Nel XV e XVI secolo, infatti, molte famiglie aristocratiche decisero di stabilirsi qui e costruirono i palazzi in stile rinascimentale rimasti ancora oggi. A Ubeda non perdetevi una delle migliori piazze rinascimentali di tutta la Spagna: Plaza de Vazquez de Molina. Date un occhiata anche al curioso Carcel del Obispo o “Carcere del Vescovo” dove venivano mandate le suore punite dal vescovo! ABaeza non perdetevi il Palacio de Jalaquinto e La Alhandiga, due esempi rinascimentali rilevanti.

Spostandoci nella provincia di Córdoba, vi segnaliamo il remoto villaggio di Zuheros ai piedi della Sierras Subbéticas. Il villaggio è minuscolo quasi quanto quelli in cima a La Alpujarras. Per questo le rovine del castello adagiate su uno spuntone roccioso creano un effetto ottico ingigantendosi e sovrastano le poche case bianche intorno. La vicina Baena invece è famosa per il suo olio di qualità.

Poco dopo Córdoba, il villaggio di Almodóvar del Río potrebbe già essere nei vostri piani per il fantastico castello medioevale del VIII secolo. Il castello affaccia sul serpeggiante Guadalquivir ed è un ottimo stop sulla rotta tra Córdoba e Seville.

Le ultime tappe prima di Seville

Ecija e Carmona potrebbero essere i vostri due ultimi Pueblos Blancos dell’Andalusia prima di approdare a Seville. Non si tratta di veri e propri pueblos blancos, ma piuttosto delle città a tutti gli effetti. Ecija si distingue per i suoi palazzi come il Palacio de Justicia o il Palacio de Peñaflor, le sue chiese e i suoi monasteri tra cu la Iglesia Mayor de Santa Cruz con il suo companile barocco e per finire la Casa del Gremio de la seda e de la Lana.

Carmona invece è famosa innanzitutto per i suoi antichi resti romani tra cui un anfiteatro e una necropoli. Oltre a questi, da segnalare sono i ben due Alcazar della città e la Giraldilla, probabilmente sorella minora della più famosa Giralda di Seville.

Dopo Carmona il vostro rientro a Seville completerà questo cerchio lento ed inesorabile tra i villaggi rustici e del passato della Spagna del sud. Un bellissimo momento per viverli è quello che predece la pasqua, quando le processioni della Settimana Santa invadono le strade anche del più remoto dei villaggi. E voi che tour avete fatto? Avete visto paesini che non abbiamo elencato?

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