Setenil de las Bodegas è probabilmente il più singolare tra i “pueblos blancos” dell’Andalusia e famoso in tutta la Spagna. Abbiamo già visto che la maggior parte di queste città moresche fotogeniche iniziarono con fortificazioni difensive costruite in cima ad alte colline per identificare velocemente il pericolo.
Ad aumentare ulteriormente il suo fascino, la maggior parte del centro storico si trova lungo una gola panoramica creata dal piccolo fiume Trejo che divide in due la città. Le pareti di questa gola sembrano inglobare strade e case rendendo Setenil un borgo unico nel suo genere.
Setenil ha appena 2.700 abitanti e visitarla richiede appena mezza giornata, un ottimo stop per sgranchire le gambe. Nella nostra Ruta de los Pueblos Blancos esploriamo Setenil immediatamente dopo la famosissima Ronda, eppure il paragone regge perfettamente. Non rimaniamo neanche per un secondo delusi, Ronda ha alzato l´asticella e Setenil la mantiene alta. Incamminiamoci ora tra i vicoli del borgo moresco.
Esplorate Setenil de las Bodegas a piedi
Setenil de las Bodegas era una volta un accumulo di case trogloditiche sotto terra abitate da almeno 5.000 anni. Queste particolari abitazioni le rincontreremo più avanti a Guadix, oltre Granada, di cui ve ne abbiamo parlato qui. Il borgo si sviluppò solo quando i Mori arrivarono nell’VIII secolo fondando l’obbligatorio castello in cima alla collina. Anche se in questo caso le vostre gambe sono graziate dalla collina relativamente più piccola del solito.
In tutto questo, naturalmente, le grotte avevano perfettamente senso perché la spessa roccia tiene fuori il caldo d’estate e il freddo d’inverno. La vernice bianca è stata un’ulteriore misura progettata per riflettere il sole estivo e mantenere freschi gli edifici. Setenil ha svolto un ruolo chiave nel ´400 quando i Re Cattolici di Castiglia cercarono 7 volte di conquistarla senza successo (da qui il nome Setenil, dal latino septem nihil), liberandola dal Regno dei Nazari. Romani, mori e poi cristiani: l’architettura di Setenil de las Bodegas è un meraviglioso mix di stili e modelli.
Il piccolo Rio Trejo divide Setenil in 2 parti, su entrambi i lati c’è una strada principale: Cuevas del Sol e Cuevas de la Sombra. Non sorprendetevi quindi se, camminando lungo la straordinaria Cuevas de la Sombra, sentirete una fresca e umida brezza venire dalle grotte sempre all’ombra, mentre di fronte, su Cuevas del Sol, il sole illumina le decorazioni colorate delle case. Noi partiamo proprio da qui, dopo un forte temporale. Dalla massiccia lastra di roccia che impera sulle case cade una piccola cascata che impreziosisce ancor di più questo scorcio.
Non dimenticatevi di salire al Mirador del Carmen da dove avrete la panoramica più ravvicinata possibile sul centro e sul castello. Da qua attraversiamo il torrente e seguiamo una delle strade più interessanti e antiche di Setenil de las Bodegas. In Calle Herreria (Via del fabbro), le case sono costruite sotto la roccia, proprio come altrove, ma la pendenza della strada le ha costrette a essere ancora più creative e colorate nei loro progetti. Molte di esse sono ex negozi di fabbri, una ospita un museo privato mentre altre case offrono tour degli interni.
Arrivati a Plaza de Andalucía (a quanto pare ce n´è una per ogni città) la strada si arriccia su se stessa per arrivare al castello. Noi L’ennesima banda musicale che sfila in occasione della Semana Santa attraversa la piazza diretta verso il castello, questo è il momento perfetto per scattare qualche foto, visto che il resto del borgo è vuoto.
Il castello fu costruito nel XII secolo sotto il califfato Almohade. Nel suo periodo di massimo splendore pare vantasse 40 torri, di cui solo una rimane oggi, anche se vale ancora la pena salire in cima per i magnifici panorami. Da qui potete osservare dall’alto la piazza. Proprio accanto al castello si trova la Parroquia de Nuestra Señora de la Encarnación , la chiesa più importante di Setenil de las Bodegas. La chiesa è bianca e spoglia, ma quando ci siamo stati noi custodiva i decorativi carri de La Madruga del paese.
Usciamo dal borgo da Cuevas de la Sombra che, al nostro passaggio, straripa di giovani intentз a festeggiare la Semana Santa, tra i locali più cool del villaggio. Proprio poco più avanti ci fermiamo al Q Antojo e qualche tapas (anche vegan) ci dà energie per proseguire la giornata.
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