Le Isole Aran: baluardo della lingua irlandese

Le Isole Aran offrono un paesaggio lunare che si lascia scoprire in poco tempo. Non perdetele!

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Inis Mór, Inis Meáin e Inis Oírr potrebbero suonare come dei luoghi della Terra di Mezzo, si tratta invece, in ordine di grandezza, delle Isole Aran in Irlanda. Queste isole, in effetti, sarebbero state perfette anche come ambientazioni per i film di Peter Jackson. Altissime scogliere e roccie appuntite, qui il tempo sembra essersi fermato. Con poco più di 1200 abitanti, le isole conservano quell’atmosfera autentica e selvaggia che moltз di noi ricercano in un viaggio in Irlanda. Noi abbiamo visitato la maggiore delle Isole Aran, Inis Mór. Ecco la nostra guida definitiva.

Le scogliere delle isole Aran.

Da sapere sulle Isole Aran

Inishmore, Inishmaan e Inisheer (come vengono anglicizzate) si sono formate da una piattaforma calcarea staccatasi sott’acqua dal Burren ed emersa dall’Atlantico.

Le isole sono un importantissimo baluardo Gaeltacht ovvero zone in cui viene parlata maggiormente la lingua Gaelica Irlandese che l’Inglese. Nel Gaeltacht delle Aran usi e costumi sono rimasti quelli di un tempo: sono state mantenute vive e attuali le antiche tradizioni. Ancora oggi molti dei vestiti dellз abitanti sono stati tessuti in casa e le scarpe fatte a mano. Per trasformare il terreno roccioso e sterile in aree coltivabili, lз isolanз hanno raccolto sabbia e fuco (un tipo di alga) e li hanno disposti a strati su piccoli appezzamenti irregolari, recintati da muri a secco. Dall’alto l’isola sembra fatta di piccoli quadrati, quasi di pixel. 

Come arrivare alle Isole Aran

Per arrivare sulle Isole Aran ci sono sostanzialmente due modi: via nave o via aereo. Via aereo si parte dal Connemara Airport, 30 km lungo la costa ovest di Galway. Il volo dura poco meno di 15 minuti e ha un prezzo fisso di € 49 A/R.

In nave invece si può partire da Doolin, vicino alle Cliff of Moher, o da Rossaveel, nelle vicinanze del Connemara Airport. Purtroppo da entrambi i porti le navi partono, anche in estate, non prima delle 10. Con quasi un ora di tragitto ci si perde quasi tutta la mattinata.

Come spostarsi sulle Isole Aran

Appena arriverete al porto di Inis Mór ogni vostra domande avrà risposta. Vedrete carrozze e furgoni trainati da cavalligioisi” di scarrozzarvi nella vostra avventura sulla più grande delle Aran.

Dietro il crine, un paio di negozi di noleggio bici si staglieranno dinanzi a voi: il prezzo è in tutti sui 10-15 € al giorno più cauzione. Cercate quello con meno gente. Mi raccomando, controllate bene l’orario di restituzione della bici, altrimenti rischierete di trovare il noleggio chiuso e dire addio alla caparra.

Su Inis Mòr c’è anche un servizio bus ma il consumo di calorie extra rende quella Guinness alla fine della giornata molto più gratificante!

Le nostre biciclette affittate alle isole Aran.
Le nostre bici prese in affitto.

Perfect Tips: a Dun Aonghasa ci siamo accortз lasciando le bici, che nel parcheggio c’e ne erano moltissime esattamente uguali alle nostre. Ritrovare quella affittata sarebbe stato impossibile, quindi abbiamo “marcato” le nostre con dei nastri.

Il clima delle Aran: cosa indossare

Proprio come ovunque in Irlanda, aspettatevi la pioggia intervallata da una magnifica giornata di sole. La costante è il vento. Incessante, inarrestabile, persistente, perpetuo, il vento ci accompagnato in ogni nostro movimento sull’isola!

Noi siamo statз sulle Aran in Giugno e abbiamo avuto una magnifica giornata, la migliore in Irlanda. Nonostante ciò il vento in bici è stato insolente. Vestite a strati. Pensate a un cappellino e a una sciarpa per proteggervi. Non è importante essere vestitз pesante, quanto l’essere ben copertз e impermeabilз. Se invece volete qualcosa di tipico non perdete un maglione fatto a mano delle Aran.

I maglioni fatti a mano delle Isole Aran.
I maglioni fatti a mano delle Isole Aran

1 giorno a Inis Mòr

Ora che abbiamo discusso tutto quello che c’è da sapere prima di esplorare le Aran, vi raccontiamo la nostra esperienza su Inis Mòr. Abbiamo deciso di prendere l’aereo all’andata per arrivare un bel paio d’ore in anticipo. Dal minuscolo aeroporto raggiungiamo a piedi i nostri primi due stop.

Monastero di St. Enda e Teampall Bheanáin

Un cimitero avvolge il monastero di St. Enda, Santo Irlandese. La struttura principale potrebbe essere la più antica sulle Aran, risalente addirittura al VIII secolo. Sotto l’altare dovrebbe esserci sepolto Enda stesso. Sapete quanto a noi ci piacciano i cimiteri, il fascino ci magnetizza ogni volta e in Irlanda ne stiamo facendo una scorpacciata. La Teampall Bheanáin invece, è una chiesa celtica scoperchiata che risiede sul cima di una collina che nasconde la vista del mare. Segna la posizione dell’insediamento monastico originale fondato da Benen, un discepolo di San Patrizio, il santo nazionale d’Irlanda. Da qui arriviamo in meno di mezz’ora a piedi al porto dove affitteremo la nostra bici.

Dún Dúchathair

Situato a strapiombo sulle scogliere di Cill Éinne, in un prolungamento tra due gole negli scogli, Dún Dúchathair offre allз turistз maggior solitudine in contrasto con la frenesia di Dún Aonghasa. Il forte è costituito da un muro a terrazze che circonda i resti di alcune prime abitazioni (Clocháns). Probabilmente il forte è contemporaneo a Dún Aonghasa e prende il suo nome, che tradotto sarebbe “fortezza nera”, dal calcare scuro presente nei dintorni. 

The Wormhole

Abbiamo preso la strada tra i sassi lungo la costa fino a un cancelleto dove delle freccie rosse dipinte a mano segnano il Worm Hole. Si tratta di un buco naturale negli scogli simile a una piscina. Personalmente, essendo il buco perfettamente rettangolare, ho faticato a credere che fosse naturale, ma pare proprio di sì. Perchè si chiama proprio Worm Hole? Le leggende del posto raccontano di un grande verme che vive sotto le roccie e che ha scavato questo buco per passare. Sopra la pozza naturale ci sono dei trampolini di lancio. Qui nel 2017 c’è stato un torneo di tuffi organizzato da Redbull.

Dún Aonghasa

Dalle coste del Worm Hole abbiamo visto già la nostra prossima tappa. Dun Aonghasa è il vero “highlight” dell’isola, il luogo dove vanno tuttз. Definito “the most magnificent barbaric monument in Europe” da George Petrie è arroccato dove la costa raggiunge il massimo della sua altezza e se possibile, è ancora più affascinante delle acclamate Cliffs of Moher. La sua costruzione risalirebbe al lontano 1100 a.C., non è ancora certo se si tratta di una fortezza militare o sito religioso, quello che per noi è stato certo è che a ogni passo cresce lo stupore tra le sue mura circolari in pietra troneggianti sull’oceano. L’ingresso costa 5 €.

Dún Aonghasa, il sito più visitato delle isole Aran.

Na Seacht d’Teampaill

Sfrecciamo giù per il colle a quella che nella nostra personalissima lista è la seconda attrazione più bella dell’isola: le Sette Chiese. Si tratta probabilmente del più importante luogo di pellegrinaggio delle Isole Aran durante il Medioevo.

Ad oggi solo due chiese sono sopravvissute: intorno ad esse si trovano numerose lapidi, croci celtiche e pilastri di pietra incisi che si stagliano segnando una serie di tombe. Adoriamo. E’ come se avessimo troppi input e non riuscissimo a processare tutti i segreti, tutte le energie di questo luogo.

Clochan na Carriage

Cominciando a tornare indietro verso il porto, 1 km distante dopo le Sette Chiese, la capanna di Clochan na Carriage è uno degli esempi di architettura paleocristiana meglio conservati dell’isola. Praticamente intatta attraverso i secoli, visitiamo la capanna in un soffio, bramiamo di raggiungere la prossima tappa.

Kilmurvey Beach e la baia delle foche

Già! Non ci siamo fermatз un attimo, lo ammettiamo, vogliamo riposarci! La spiaggia, l’unica della sassosa isola, è sorprendentemente bianca e prevedibilmente manna per lз turistз. Il tempo non è di certo da tintarella, anche se qualcunə prova un timido bagno, noi ci siamo guadagnatз una passeggiata e un momento di relax.

Spiaggia di Kilmurvey sulle isole Aran.

Facciamo la strada lungo il mare, cerchiamo la colonia di foche che solitamente viene avvistata qui, con scarso successo. Prima di consegnare la bici e prendere il traghetto per tornare a Galway, guardiamo ancora una volta indietro, ma brevemente. Ci attende la Penisola di Dingle.

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